1630. Frate Albertino, missionario domenicano di Padova, è inviato tra le montagne del Trentino, in una regione isolata dove sopravvivono credenze arcaiche e pratiche devozionali non allineate alla dottrina ufficiale. Il suo compito è chiaro: riportare l’ortodossia e smascherare eventuali eresie.
Tra villaggi avvolti nella nebbia e boschi fitti, il frate incontra comunità che parlano un dialetto misto di lombardo e tedesco, segno di una lunga stratificazione culturale. Durante le sue predicazioni emergono storie di stregoneria e guarigioni con erbe e preghiere proibite. La paura dell’Inquisizione è ovunque. Proprio in quegli anni, a Nogaredo, si svolgono alcuni dei processi per stregoneria più feroci della storia trentina.
Andrea Pennacchi porta in scena un racconto immerso in uno dei momenti chiave della storia europea: la Controriforma, figlia del Concilio di Trento. Con ironia, rigore storico e riflessione sociale, Le Indie de Qua esplora le contraddizioni di un’epoca in cui fede, potere e conoscenza si intrecciano.
Nell’epoca di frate Albertino, la Chiesa risponde alla Riforma protestante riaffermando con forza il controllo dottrinale. La religiosità popolare, un tempo fluida e condivisa, viene disciplinata rigidamente dall’alto. Le missioni non si dirigono solo oltre oceano, ma anche verso le “Indie di qua”: quelle terre europee ritenute ancora selvagge, come certe zone del Trentino, dove sopravvivono riti e pratiche religiose ibride, incompatibili con il nuovo dogma.
di e con Andrea Pennacchi
musiche originali eseguite dal vivo Giorgio Gobbo
testi Andrea Pennacchi e Marco D’Ambrosio (Makkox)
consulenza musicale di Carlo Carcano
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Centro Servizi Culturali Santa Chiara Trento, Galapagos Produzioni