
OEDIPUS REX (A Bolzano)
Opera oratorio in due atto
TRASFERTA A BOLZANO
musiche Igor' Stravinskij
libretto Jean Cocteau da Sofocle
voce recitante Toni Servillo
con Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Fondazione Haydn di Bolzano e Trento
si ringrazia Agenzia Teatri

OPERACCIA SATIRICA - Onora i padri e paga la psicologa
Un comico in terapia con la sua psicologa e i due fidi musicanti - che gli fanno da colonna sonora dal vivo sia nella vita che sul palco - confessa i suoi lati oscuri e onora il ricordo romanzato e l’eredità dei suoi maestri. Tutto davanti al suo pubblico.
Capocomico per eccellenza, Paolo Rossi spazia da quarant’anni dai club ai grandi palcoscenici, dal teatro tradizionale al cabaret, dalla televisione al tendone da circo: ovunque propone il suo personale modo di “fare spettacolo” che, pur immergendosi nelle tematiche dell’oggi, non prescinde mai dall’insegnamento dei classici antichi e moderni, da Shakespeare a Moliere a Brecht, alla amatissima Commedia dell’Arte.
In questa nuova versione dell’Operaccia satirica Rossi improvvisa il suo passato, per ricordarsi il suo e l’altrui presente. Con l’incasso pagherà la psicologa, oltre ad altri debiti per varie ed eventuali questioni in questi tempi difficili. «Le operacce satiriche sono creazioni stravaganti che nascono da diverse ispirazioni: la lettura dei grandi classici letterari che vengono trasformati in buffe composizioni, episodi “rubati” dalla vita vissuta e dal mio personale repertorio poi rielaborati e trasformati in poesie comiche che, grazie all’accompagnamento musicale, si tramutano in una canzonaccia popolare. Il linguaggio è scorretto, variegato, ricco di storpiature, parole e suggestioni strane, ma facilmente comprensibili per tutti. Rimangono fondamentalmente delle storie: noi ci sforziamo di raccontarle al meglio per combattere il senso di disorientamento e smarrimento che proviamo pensando a come è governato il mondo che viviamo. Cantando, ridendo, ballando e ridendo ancora, e sarà proprio così che ci ritroveremo».
di e con Paolo Rossi
con Caterina Gabanella
con i musicanti Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari
produzione AGIDI
durata: 120 minuti

BEATA OSCENITÀ
"La gravità senza peso...quella speciale connessione tra melanconia e umorismo."
(Italo Calvino, Lezioni americane)
Beata Oscenità racconta l’incredibile vita di Giò di Panico, figura iconica del dopoguerra italiano. Nipote del gerarca fascista Achille Starace, Gioacchino "Giò" Stajano Starace, conte Briganti di Panico, fu tra i primi omosessuali dichiarati in Italia e uno dei primi uomini a diventare donna.
Giò è stato molto più di un pioniere identitario: attore, giornalista, scrittore, opinionista, modello, attore hard, musa di registi come Fellini, Steno e Dino Risi (si dice che fu lei a ispirare la famosa scena del bagno nella fontana). E, infine, suora laica presso le monache di Betania del Sacro Cuore. Una vita fuori dagli schemi, segnata da libertà, autodeterminazione e ironia.
Il monologo, diretto da Serena Sinigaglia, si snoda come un flusso di ricordi, visioni e immagini, con quella leggerezza profonda che Calvino attribuiva ai grandi. «Ridi e piangi seguendo le peripezie di Giò, così diversa e per questo così profondamente umana», riflette la regista. «Ho trovato questo testo affascinante e sono felice di portarlo in scena con l’attore giusto: Gianluca Ferrato.»
Come scrive Ferrato, interprete dello spettacolo, Beata Oscenità è il secondo capitolo di una trilogia sulla “diversità”, iniziata con Truman Capote – Questa cosa chiamata amore e idealmente conclusa con la storia del cantautore Umberto Bindi. Un progetto nato dalla penna sensibile di Massimo Sgorbani, che la vita ha sottratto troppo presto. Resta la sua scrittura, “di una bellezza da togliere il fiato”, da celebrare in scena con rispetto e gratitudine.
di Massimo Sgorbani
con Gianluca Ferrato
regia Serena Sinigaglia
scene Andrea Belli
luci e suono Roberta Faiolo
costumi Valeria Bettella
produzione Teatro Stabile di Bolzano

DONALD - Vita leggendaria di Donald Trump (A Bolzano)
Un uomo? O un dio? O un semidio? Nel 2015 Donald J. Trump annuncia la sua entrata nell’agone politico obbligando la stampa ad alzare gli occhi al cielo, per contemplarlo mentre scende su una scala mobile sulle note di un inno travolgente: l’apoteosi di un extra-umano chiamato a salvare moltitudini di terrestri plaudenti. Dopo i successi nei teatri di tutto il mondo con Lehman Trilogy e Manhattan Project, Stefano Massini torna a occuparsi di un’epica americana concentrandosi sull’irresistibile ascesa del miliardario newyorkese, fino alla sua prima elezione alla Casa Bianca. Ecco allora prendere forma sul palco la genesi incredibile di un leader che si è proiettato laddove nessun altro, riscrivendosi addosso le regole dell’economia, della finanza, della politica e perfino della civiltà. A soli quarant’anni già vegliava sull’umano consesso, dall’alto di un attico di 3000 metri quadri con vista su Manhattan da dove pianificava il suo regno di monarca assoluto, simbolo e incarnazione del potere. In un succedersi incalzante di colpi di scena, di incontri decisivi e di vertiginose montagne russe fra trionfi e bancarotte, Massini ripercorre la rocambolesca gimkana esistenziale di un uomo che si è trasformato in marchio commerciale, in icona, in brand, in testimonial del suo stesso successo e sponsor della propria scalata, sempre spingendosi oltre il limite e oltre il lecito, in una sfida instancabile che non ammette l’ipotesi della resa ma sempre e solo l’ebbrezza del rilancio. Si scopre allora che Donald è in fondo la personificazione del nostro tempo, di cui esprime il caos fra realtà e reality, fra fake e fiction, fra persona e personaggio. Ne nasce un racconto rivelatorio e per molti aspetti raggelante, che conferma il teatro nella sua missione antichissima di occhio critico sulla contemporaneità, di cui può cogliere ombre e abissi con la semplicità disarmante di una narrazione necessaria.
di e con Stefano Massini
produzione Teatro della Toscana - Teatro Nazionale
FUORI ABO
* Donald in vendita al prezzo esclusivo di 10€ per gli abbonati TSB

DONALD - Vita leggendaria di Donald Trump (A Bolzano)
Un uomo? O un dio? O un semidio? Nel 2015 Donald J. Trump annuncia la sua entrata nell’agone politico obbligando la stampa ad alzare gli occhi al cielo, per contemplarlo mentre scende su una scala mobile sulle note di un inno travolgente: l’apoteosi di un extra-umano chiamato a salvare moltitudini di terrestri plaudenti. Dopo i successi nei teatri di tutto il mondo con Lehman Trilogy e Manhattan Project, Stefano Massini torna a occuparsi di un’epica americana concentrandosi sull’irresistibile ascesa del miliardario newyorkese, fino alla sua prima elezione alla Casa Bianca. Ecco allora prendere forma sul palco la genesi incredibile di un leader che si è proiettato laddove nessun altro, riscrivendosi addosso le regole dell’economia, della finanza, della politica e perfino della civiltà. A soli quarant’anni già vegliava sull’umano consesso, dall’alto di un attico di 3000 metri quadri con vista su Manhattan da dove pianificava il suo regno di monarca assoluto, simbolo e incarnazione del potere. In un succedersi incalzante di colpi di scena, di incontri decisivi e di vertiginose montagne russe fra trionfi e bancarotte, Massini ripercorre la rocambolesca gimkana esistenziale di un uomo che si è trasformato in marchio commerciale, in icona, in brand, in testimonial del suo stesso successo e sponsor della propria scalata, sempre spingendosi oltre il limite e oltre il lecito, in una sfida instancabile che non ammette l’ipotesi della resa ma sempre e solo l’ebbrezza del rilancio. Si scopre allora che Donald è in fondo la personificazione del nostro tempo, di cui esprime il caos fra realtà e reality, fra fake e fiction, fra persona e personaggio. Ne nasce un racconto rivelatorio e per molti aspetti raggelante, che conferma il teatro nella sua missione antichissima di occhio critico sulla contemporaneità, di cui può cogliere ombre e abissi con la semplicità disarmante di una narrazione necessaria.
di e con Stefano Massini
produzione Teatro della Toscana - Teatro Nazionale
FUORI ABO
* Donald in vendita al prezzo esclusivo di 10€ per gli abbonati TSB

RESTO QUI
Trina ed Erich. Una giovane donna, un uomo. Due voci. Due testimoni. Due vittime. Siamo a Curon in Val Venosta. Pochissimi chilometri dal confine con l’Austria. Il bellissimo romanzo di Marco Balzano Resto qui diventa un racconto teatrale a due personaggi e molte più voci, grazie ai corpi e alla maestria di Arianna Scommegna e Mattia Fabris: sono Trina ed Erich, testimoni, vittime, all’occorrenza sono pure carnefici.
Sono i testimoni di un’intera comunità spazzata via in nome del progresso e di una diga che non è servita quasi a nulla, se non a cancellare la vita di alcune centinaia di famiglie che avevano resistito a tutto, compreso Prima e Seconda guerra mondiale, cambio di nazionalità, fascismo e opzioni. «Attraverso un incastro drammaturgico di parti narrate e dialoghi, si dipana questo ennesimo pasticciaccio brutto della storia d’Italia. Un allestimento semplice, snello: come avrebbe scritto Melville, antico e malinconico. Storia di mani sporche e tenacia, rabbia, violenza e rimorsi. Disegni. Storia di donne e uomini semplici che non hanno accettato la resa e ora – davanti al Tribunale dell’Umanità e per una figlia che non c’è più – ripercorrono la loro lunga e umiliante sconfitta» scrive Francesco Niccolini, autore e regista del testo teatrale.
I due protagonisti, marito e moglie, raccontano ognuno a modo proprio una versione della storia: tra Fontamara e Rashomon, saranno due versioni in parte coincidenti, in altra parte tasselli diversi e complementari che andranno a comporre il quadro livido e doloroso, ma pieno di dignità, da offrire al pubblico. Perché si può perdere la battaglia, ma non essere degli sconfitti: proprio questo accade a Trina.
di Marco Balzano
adattamento teatrale e regia Francesco Niccolini
con Arianna Scommegna e Mattia Fabris
scene Antonio Panzuto
costumi Emanuela Dall'Aglio
luci Alessandro Verazzi
musiche originali Dimitri Grechi Espinoza
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

ARGO
Storia di Argo «è un “piccolo grande libro” che ti colpisce dritto al cuore. Ti fa venire voglia di entrare in quelle vicende, scoperchiando il taciuto, dando voce ai silenzi, riscoprendo la Storia. Il desiderio di Maria Ariis – una delle straordinarie interpreti dello spettacolo - è, dunque, divenuto anche il mio. Tradurre tutto questo in scena. Fare memoria attiva ed emotiva è compito del teatro. E ognuno nella vita può incontrare Argo, quel cane che ti ricorda chi sei e da dove vieni» scrive Serena Sinigaglia, regista di questo nuovo spettacolo. Eccellente scrittrice e traduttrice, Ciani ha vissuto da bambina l’esodo da Pola, in Istria, dopo la Seconda guerra mondiale e racconta quello strappo con delicatezza, attraverso la separazione dal suo cane York. York come Argo, il cane di Ulisse, simbolo di “casa”, di attesa e di fedele amicizia. Il suo romanzo Storia di Argo ha il respiro della poesia, non cade mai nella polemica o nel saggio. Sinigaglia lo traduce in scena come un confronto fra generazioni: una nonna che l’esodo l’ha vissuto, una madre che lo conosce dalla madre e una figlia che non ne sa niente si confrontano oggi, in maniera intima e umana, su quel pezzo di storia: la dimensione familiare a confronto con quella storica, ieri, oggi, domani.
liberamente ispirato al romanzo Storia di Argo
di Mariagrazia Ciani
testo originale di Letizia Russo
regia Serena Sinigaglia
con Ariella Reggio, Maria Ariis, Lucia Limonta
scene Andrea Belli
costumi Valeria Bettella
luci e suono Roberta Faiolo
assistente alla regia Michele Iuculano
produzione Il Rossetti Teatro Stabile Del Friuli Venezia Giulia, Teatro Stabile di Bolzano

IL LAGO DEI CIGNI
Celebre titolo del grande repertorio classico, Il lago dei cigni narra la storia d’amore tra il principe Siegfried e Odette, principessa trasformata in cigno dal perfido mago Rothbart. Tra grandi feste di corte, scene d’amore incantate, sortilegi e inganni, questo grande titolo porta in scena tutto il fascino del balletto e della tecnica classica, narrando una delle avventure d’amore più importanti della storia del teatro.
Il prestigio e la notorietà senza tempo raggiunti da Il lago dei cigni sono esaltati dalla musica ispiratrice di Pëtr Il'ič Čajkovskij e dalla grande inventiva ed espressività delle coreografie di Marius Petipa, qui reinterpretata da Marco Batti, direttore artistico del Balletto di Siena. La genialità del suo potenziale coreografico e artistico culmina nel tradurre la relazione tra il corpo umano e le movenze dei cigni.
Balletto di repertorio classico in tre atti e quattro quadri
primi ballerini Chiara Gagliardo, Filippo Del Sal, Giuseppe Giacalone
ballerini solisti Elena Badalassi, Matilde Campesi
coreografie originali Marius Petipa
riallestimento coreografico Marco Batti
musiche Pëtr Il'ič Čajkovskij
costumi Jasha Atelier, Nataliia Dolyk
light designer Giovanni Monzitta
scenografie S.I.R.T. srl
produzione Balletto di Siena
durata: 120 minuti

GIOVANNA DEI DISOCCUPATI - Un apocrifo brechtiano
Dopo aver scritto e interpretato un fortunato apocrifo del Ruzante, Natalino Balasso si confronta ora con Bertolt Brecht, tentando di riportare lo spirito critico del drammaturgo tedesco nel contesto complesso e ambiguo del presente.
«Non possiamo sapere cosa scriverebbe Brecht oggi», afferma Balasso. «Ma certi orrori e meccanismi di dominio sono ancora attuali, solo con nuove maschere: l’algoritmo al posto del padrone, le multinazionali al posto degli stati, una società che isola l’individuo in nome del consumo e dell’apparenza.»
In Giovanna dei disoccupati, i personaggi brechtiani si muovono in un nuovo scenario ma restano immersi nei rapporti di potere. La protagonista, Giovanna Darko, si oppone a un mondo dominato da magnati e lobby, tra cui il famigerato Pierpont Mauler, i suoi sottoposti, e la spietata Graham, regina del lobbismo globale. Ma la sua "comunità social-socialista" rischia di essere solo una rete di monadi illuse di far parte di una tribù.
Lo spettacolo riflette così sul vero dramma contemporaneo: l’illusione di comunità in un mondo sempre più disgregato e dominato da dinamiche invisibili ma pervasive. L’economia, la tecnologia e la comunicazione diventano strumenti di controllo più sottili ma altrettanto feroci.
Con umiltà e ironia, Balasso presenta questo “apocrifo brechtiano” come un testo scritto sotto dettatura, nel segno del teatro che, come diceva Gramsci, «getta bombe nei cervelli». Un’opera che diverte, provoca e invita a riflettere sulla nostra condizione collettiva.
di e con Natalino Balasso
e con Giovanni Anzaldo, Marta Cortellazzo Wiel, Roberta Lanave
regia Andrea Collavino
scene Anusc Castiglioni
costumi Sonia Marianni
luci Cesare Agoni
drammaturgia Natalino Balasso
cura musicale Celeste Gugliandolo
produzione Centro Teatrale Bresciano, Teatro Stabile di Bolzano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale

LU SANTO JULLARE FRANCESCO
Lu santo Jullare Francesco di Dario Fo è una fabulazione teatrale sulla vita di San Francesco d’Assisi, costruita nel linguaggio del grammelot e nello stile del Mistero Buffo. Atto di narrazione potente e giocosa, lo spettacolo nasce dall’intreccio tra leggende popolari, testi trecenteschi e documenti riscoperti, offrendo un ritratto non agiografico del “Giullare di Dio”.
Fo racconta un Francesco umano e rivoluzionario, che si spoglia di ogni ricchezza per vivere tra i diseredati, predicando a uomini, animali e natura un messaggio di fraternità e pace. Un santo che canta la vita nel Cantico delle Creature e che con il sorriso sfida il potere. La sua figura si fa favola, satira e spiritualità, in una narrazione che diverte e commuove.
A dar voce a questo viaggio sarà Ugo Dighero, attore carismatico e già interprete di Mistero Buffo con l’approvazione dello stesso Fo. Dighero diventa oggi il giullare ideale per celebrare l’ottavo centenario della morte di San Francesco e i dieci anni dalla scomparsa di Dario Fo, in un 2026 carico di significati simbolici.
Lo spettacolo non può ignorare un fatto epocale: nel 2013, il cardinal Bergoglio ha scelto, per la prima volta nella storia papale, il nome di Francesco. Un gesto emblematico e politico, ispirato al santo della pace, della povertà e della custodia del creato.
Seguendo l’eredità di Fo, la messa in scena si muove su due piani: il racconto del santo medievale e la riflessione sulla riforma della Chiesa di oggi, incarnata da Papa Francesco.
di Dario Fo
con Ugo Dighero
adattamento e regia di Giorgio Gallione
scene e costumi Lorenza Gioberti
disegno luci Aldo Mantovani
coproduzione Teatro Stabile di Genova, CMC/ Nidodiragno
con la collaborazione del Teatro della Juta

PUCCINI’S OPERA - Voci di donne
Bohème, Turandot, Tosca, Butterfly
La Compagnia Artemis Danza, diretta da Monica Casadei, dedica questo progetto artistico a un’indagine e un’interpretazione contemporanea di quattro affascinanti eroine di Giacomo Puccini: Tosca, Madama Butterfly, Mimì e Turandot.
La comprensione della musica pucciniana passa dall’analisi del suo profondo rapporto con il mondo femminile. Nei quattro quadri che compongono Puccini’s Opera, ritroviamo la lettura personale di Casadei sul tema del femminile che è posto al centro di un processo di reinterpretazione coreografica, visiva e musicale.
L’amore tragico, l’amore contrastato e osteggiato, l’amore crudele che annienta, la bramosia di possesso che porta alla distruzione, vivono nei volti, nei corpi, nei gesti della Compagnia e non smettono di farci riflettere sull’attualità di storie che hanno commosso il pubblico di tutto il mondo.
La creazione è permeata di un’atmosfera struggente, colma di tensione e suggestione poetica. Alla partitura orchestrale di Puccini si contrappongono le tracce elettroniche dei compositori Luca Vianini e Fabio Fiandrini che disegnano uno spazio sonoro avvolgente e a tratti apocalittico.
Una danza corale, gonfia di impulsi e passioni, istintiva e a tratti selvaggia, che fa un uso vorticoso dello spazio e appare, anche simbolicamente, come visivamente piena: assoli protetti da cornici di insiemi in una dinamica accelerata da forze propulsive fanno vivere nel corpo e nelle viscere il dramma e le passioni delle protagoniste.
coreografia, regia, scene, luci e costumi Monica Casadei
musiche Giacomo Puccini
elaborazione musicale Fabio Fiandrini
produzione Compagnia Artemis Danza
coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
con il contributo di MiC - Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna - Assessorato alla Cultura, Comune di Parma

GUARDA LE LUCI, AMORE MIO
Siamo una comunità di desideri, non di azione
Guarda le luci, amore mio è tratto dall’omonimo libro della scrittrice francese Annie Ernaux, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2022. Ernaux, una delle voci più autorevoli della cultura contemporanea, nel 2012 scelse di portare alla luce uno spazio ignorato dalla letteratura, eppure formidabile specchio della realtà sociale: l’ipermercato. Ne nacque un diario in cui registrò per un anno le visite al «suo» Auchan, annotando le contraddizioni e le ritualità, ma anche le insospettate tenerezze, di quel tempio del consumo. Da questa «libera rassegna di osservazioni» condotta tra una corsia e l’altra – con in mano la lista della spesa – a contatto con le scintillanti montagne di merci della grande distribuzione, prende vita una riflessione narrativa capace di mostrarci da un’angolazione inedita uno dei teatri segreti del nostro vivere collettivo.
Regista, sceneggiatrice e attrice, Michela Cescon è una lettrice appassionata dell’opera di Ernaux. Insieme a Lorenzo Flabbi, storico traduttore di Ernaux per L’Orma Editore, ha curato la prima riduzione drammaturgica italiana di Guarda le luci, amore mio.
A interpretare lo spettacolo sono Valeria Solarino e Silvia Gallerano, due personalità carismatiche, due artiste dai percorsi e dalle carriere molto differenti, per la prima volta in scena assieme per dare voce e corpo a questo inedito viaggio nella quotidianità.
tratto dall’omonimo libro di Annie Ernaux
con Valeria Solarino, Silvia Gallerano
riduzione drammaturgica Lorenzo Flabbi, Michela Cescon
regia Michela Cescon
scene, luci, costumi Dario Gessati
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
in collaborazione con Teatro di Dioniso, Riccione Teatro e L’Orma Editore

LE INDIE DE QUA - Fede, potere e superstizione ai tempi del Concilio di Trento
1630. Frate Albertino, missionario domenicano di Padova, è inviato tra le montagne del Trentino, in una regione isolata dove sopravvivono credenze arcaiche e pratiche devozionali non allineate alla dottrina ufficiale. Il suo compito è chiaro: riportare l’ortodossia e smascherare eventuali eresie.
Tra villaggi avvolti nella nebbia e boschi fitti, il frate incontra comunità che parlano un dialetto misto di lombardo e tedesco, segno di una lunga stratificazione culturale. Durante le sue predicazioni emergono storie di stregoneria e guarigioni con erbe e preghiere proibite. La paura dell’Inquisizione è ovunque. Proprio in quegli anni, a Nogaredo, si svolgono alcuni dei processi per stregoneria più feroci della storia trentina.
Andrea Pennacchi porta in scena un racconto immerso in uno dei momenti chiave della storia europea: la Controriforma, figlia del Concilio di Trento. Con ironia, rigore storico e riflessione sociale, Le Indie de Qua esplora le contraddizioni di un’epoca in cui fede, potere e conoscenza si intrecciano.
Nell’epoca di frate Albertino, la Chiesa risponde alla Riforma protestante riaffermando con forza il controllo dottrinale. La religiosità popolare, un tempo fluida e condivisa, viene disciplinata rigidamente dall’alto. Le missioni non si dirigono solo oltre oceano, ma anche verso le “Indie di qua”: quelle terre europee ritenute ancora selvagge, come certe zone del Trentino, dove sopravvivono riti e pratiche religiose ibride, incompatibili con il nuovo dogma.
di e con Andrea Pennacchi
musiche originali eseguite dal vivo Giorgio Gobbo
testi Andrea Pennacchi e Marco D’Ambrosio (Makkox)
consulenza musicale di Carlo Carcano
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Centro Servizi Culturali Santa Chiara Trento, Galapagos Produzioni

BUFFONI ALL’INFERNO
Profondità delle lande desolate dell’inferno. Un eterno giorno di torture strazianti. D’un tratto si leva un latrare sguaiato: sono i diavoli, in tumulto, alla ricerca del loro Re, il terribile Satana. Millemila anime sono giunte sulle rive dello Stige, vittime improvvise di una peste bubbonica, vaiolica, assassina e vigliacca. L’Ade è intasato. Minosse, impietoso giudice, fatica a esaminare tutte le colpe.
Le operazioni rallentano e Belzebù, con saggezza infernale, concede uno sconto di pena a tre buffoni: Zuan Polo, Domenico Tagliacalze e Pietro Gonnella. Tornano a fare ciò che in vita facevano meglio: intrattenere.
Lo spettacolo si ispira all’antica arte del buffone, l’intrattenitore per eccellenza, devoto allo sghignazzo. Da sempre i comici sono attratti e spaventati dall’inferno: l’Averno è la meta finale per chi osa tutto pur di strappare una risata. L’inferno e i suoi sulfurei carcerieri sono radicati nella tradizione popolare e nei racconti dei cantastorie. Racchiude il tragico e il grottesco, l’alto e il basso.
«Abbiamo provato a indagare, tra tardo Medioevo e Rinascimento, alcuni esempi di racconti infernali, libelli dal sentore mefitico» scrive Stivalaccio Teatro, compagnia che rinnova la commedia dell’arte con stile unico. «A narrare sono tre attori, anzi, buffoni: comici, reietti, pronti a tutto per portare il riso. Lo faranno con l’arte buffonesca, quella maestria quattrocentesca che diede vita alla grande tradizione dei comici dell’arte. Strambe figure, travestimenti grotteschi, cantari bislacchi e improvvisazioni».
con Matteo Cremon, Michele Mori, Stefano Rota
soggetto originale e regia Marco Zoppello
scenografia Matteo Pozzobon e Roberto Maria Macchi
costumi Lauretta Salvagnin
disegno luci Matteo Pozzobon
maschere e carabattole Stefano Perocco di Meduna e Tullia Dalle Carbonare
musiche originali Ilaria Fantin
calzature Aldo Biasibetti
assistente alla regia Alvise Romanzini
foto e video Serena Pea
scenografia realizzata nella bottega di Stivalaccio Teatro da Roberto Maria Macchi e Matteo Pozzobon con la consulenza artistica di Alberto Nonnato
realizzazione costumi Antonia Munaretti
produzione Stivalaccio Teatro
si ringraziano il Teatro Busnelli di Dueville e l’Accademia Olimpica di Vicenza

NOVECENTO – ATTO II
Questo film di Bertolucci - una maratona complessiva di cinque ore - racconta la storia di tre generazioni, impegnata nella lotta di classe in Emilia, terra di forti contrasti e di robuste tradizioni, sullo sfondo di un secolo di politica italiana.
Il film viene presentato in due serate diverse: NOVECENTO - Atto I il 15 maggio e NOVECENTO - Atto II il 23 maggio. Le due parti possono anche essere viste indipendentemente tra di loro; esse sono in sè due film a sè stanti.
IT/FR/DE 1976
Bernardo Bertolucci
durata 162 minuti
con: Burt Lancaster, Robert De Niro, Donald Sutherland, Laura Betti

IL MIO GIARDINO PERSIANO (My Favourite Cake - Keyke mahboobe man)
Vedova da una trentina d’anni, la settantenne Mahin non ha mai voluto risposarsi e da quando la figlia è partita per l’estero vive sola a Teheran nella sua grande casa con giardino. Stanca della solitudine, dopo un pranzo con le amiche che l’ha spinta a cercare la compagnia di un uomo, Mahin avvicina l’anziano tassista Faramarz, ex soldato anche lui destinato a restare solo, e con gentilezza lo invita da lei per passare una serata insieme. L’incontro ina- spettato si trasformerà per entrambi in qualcosa d’indimenticabile.
IR/FR/SE/DE 2024
Maryam Moghaddam, Behtash Sanaeeha
durata 97 minuti
con: Lily Farhadpour, Esmail Mehrabi

Revensch (ITA)
Revensch è la brillante band della sassofonista e cantante altoatesina Helga Plankensteiner, affiancata dal pianista Michael Lösch. Il gruppo propone una fusione originale di generi come klezmer, groove balcanici, dixieland, funk e chanson francesi degli anni ’20, tutti rielaborati con arrangiamenti personali e grande energia. Il repertorio include brani celebri come Moritat di Brecht/Weill, Smile di Charlie Chaplin e canzoni rese celebri da Marlene Dietrich, oltre a composizioni originali. Revensch si è esibito in numerosi festival tra le Alpi e il Mediterraneo, tra cui DolomitiSkiJazz, Südtirol Jazzfestival, Garda Jazz, Murszene Graz, Most & Jazz e Percfest Laigueglia.
Helga Plankensteiner ha studiato sassofono classico al Conservatorio di Innsbruck con Florian Bramböck e jazz a Trento, partecipando a masterclass con grandi nomi come Gary Bartz e Bobby Watson. Ha calcato palchi internazionali da Nizza a San Sebastian, suonando con artisti come Carla Bley, Uri Caine e Dusko Goykovich, e ha fatto parte di orchestre come la Torino Jazz Orchestra e la Dani Felber Big Band. Dirige l’ensemble Sweet Alps con solisti di rilievo come Gianluigi Trovesi e Gianluca Petrella.
Tra i suoi progetti attuali ci sono il gruppo femminile internazionale Fifth Side, El Porcino Organic con Mauro Ottolini, PLANKTON con Schriefl e Gschlößl, e un quintetto dedicato a Frida Kahlo. Nel 2009 è stata nominata tra i migliori 10 nuovi talenti da Musica Jazz. La sua musica si distingue per intensità e raffinatezza, celate dietro una leggerezza solo apparente.

Gigi Cifarelli Trio (ITA) feat. Walter Calloni e Yazan Greselin
Dagli anni ’80, Gigi Cifarelli si afferma come uno dei chitarristi più apprezzati della scena musicale italiana, collaborando con artisti del calibro di Mina, Renato Zero e Tullio De Piscopo. Amato dai giovani chitarristi, è eletto per cinque anni consecutivi “miglior chitarrista jazz e fusion” dalle riviste specializzate, entrando poi in un simbolico Olimpo fuori classifica.
Nel 1995 conquista la scena internazionale grazie al Festival “Les Nuits de la Guitare” in Francia, esibendosi accanto a leggende come Scofield, Lagrene e Thielemans. Torna più volte in Francia, anche come padrino del Festival di Sete, e riceve un’ora di speciale in TV. Nonostante il successo, rifiuta vincoli per seguire la sua libertà e la passione per il ciclismo.
Nel 2000 pubblica With the Eyes of a Child (BMG), successo di vendite e critica. Inizia una serie di concerti indimenticabili, tra cui quelli con Carl Anderson, e si afferma come artista dal tocco unico e dallo stile inconfondibile. Nel 2008 riceve il Premio Enriquez per la sua forza comunicativa e pubblica un live registrato alle “Scimmie” di Milano, con omaggi alla tradizione italiana.
Diventa volto italiano di marchi come Ibanez e MarkBass, che gli dedica un amplificatore “signature”. Tra i progetti recenti spiccano un omaggio a George Benson (con Dennis Chambers ed Eric Marienthal) e uno show con Ronnie Jones. Attivissimo nei festival e nei seminari, Cifarelli continua a ispirare, emozionare e unire generazioni sotto il segno della grande musica.

Ina Pross Quartet (ITA)
Direttamente dall’Alto Adige, Ina Pross è una cantante che sprigiona pura passione e vibrazioni rock’n’roll. Con una voce potente e uno stile inconfondibile, questa power woman domina la scena con un repertorio che spazia tra rock, blues, soul, rockabilly e perfino metal.
Il suo nuovo brano "Mighty Queen" è più di un semplice tormentone: è un inno alla forza femminile e alla libertà, un messaggio di empowerment che arriva dritto al cuore.
Tra cover travolgenti e brani originali, Ina coinvolge il pubblico con un’energia contagiosa e autentica. Ogni sua performance è una scarica di adrenalina, ma anche un invito a fermarsi, lasciarsi andare e ritrovare, attraverso la musica, un momento di leggerezza e ispirazione.
Per Ina, infatti, la musica non è solo arte, ma un mezzo per diffondere gioia e positività in un mondo spesso complicato. La sua missione è semplice e potente: regalare emozioni vere e, allo stesso tempo, lanciare messaggi importanti su indipendenza, forza interiore e voglia di vivere.
Che tu sia amante del rock classico o del blues più profondo, Ina Pross saprà conquistarti con la sua voce graffiante e il suo carisma sul palco.
Lasciati travolgere dal sound di Ina Pross – e preparati a rockeggiare!

Charlie Cinelli Roots Fruit (ITA)
Giancarlo nasce nel 1958 a Sarezzo, in Valtrompia (BS), e fin da giovane coltiva una grande passione per la musica, nonostante un inizio scolastico poco promettente. Cresciuto tra le melodie dei Pooh, Battisti e Celentano, si lascia conquistare dal rock, dal folk e poi dal jazz. Dalla bottega del barbiere ai primi gruppi con amici, si forma ascoltando James Taylor, Genesis, Jethro Tull e Miles Davis.
Inizia come chitarrista ma passa presto al basso, studiando contrabbasso al conservatorio. Dopo il servizio militare, entra nel gruppo che accompagna Iva Zanicchi e inizia una lunga avventura musicale in giro per l’Europa. Si stabilisce in Inghilterra dove suona in locali e formazioni di ogni genere, dal jazz al country, fino alle big band.
Torna in Italia, lavora come session player per RAI, Mediaset e artisti come Mina, Zucchero, Vanoni e Cocciante, e fonda il trio Charlie & the Cats, un progetto originale che unisce dialetto e inglese in chiave rock. Dal 1998 pubblica anche album da solista, alternando chitarra acustica, fisarmonica e mandolino.
Instancabile musicista, passa con naturalezza dal basso funk al folk dialettale, senza mai perdere il piacere di raccontare storie in musica.
“Se non capisci i testi in inglese ma li ascolti lo stesso… perché non farlo anche con quelli in dialetto?”
Giancarlo ti invita a farlo, con ironia e passione.
Buon ascolto!

NOVECENTO – ATTO I
Questo film di Bertolucci - una maratona complessiva di cinque ore - racconta la storia di tre generazioni, impegnata nella lotta di classe in Emilia, terra di forti contrasti e di robuste tradizioni, sullo sfondo di un secolo di politica italiana.
Il film viene presentato in due serate diverse: NOVECENTO - Atto I il 15 maggio e NOVECENTO - Atto II il 23 maggio. Le due parti possono anche essere viste indipendentemente tra di loro; esse sono in sè due film a sè stanti.
IT/FR/DE 1976
Bernardo Bertolucci
durata 162 minuti
con: Burt Lancaster, Robert De Niro, Donald Sutherland, Laura Betti

Incredible Southern Blues Band (AUT/ITA)
Dal 1989, i quattro raffinati bluesmen del Tirolo del Nord e del Sud celebrano ininterrottamente il loro elegante blues nella formazione originale. Questa collaborazione transfrontaliera comprende il cabarettista Markus Linder (tastiere, voce), Gianni Ghirardini (chitarra), Werner "Haifisch" Heidegger (basso, voce) e Roland Egger (batteria, voce solista). Insieme, costituiscono una delle più longeve blues band attive nella regione europea del Tirolo-Alto Adige-Trentino.
Formazione:
Gianni Ghirardini (chitarra)
Linder Markus (tastiere e voce)
Werner "Haifisch" Heidegger (basso)
Roland Egger (batteria e voce solista)

Life Train Blues (AUT)
Concerto Blues presso l´hotel al parco nord di Vipiteno.
Entrata gratuita.
Inizio ore 20:30

UN GIOCO SENZA AMORE
"Un gioco senza amore" è una storia come tante. Purtroppo. La storia di una coppia, di una famiglia, distrutta dal gioco d’azzardo patologico. Una dipendenza che annienta tutto ciò che trova sul suo cammino, a cui va tolta l’allure romanticamente decadente a cui la letteratura dei secoli passati ci ha reso avvezzi. Una spirale deforme e malata, che ricade con tutto il suo peso sulle spalle dei familiari del giocatore. Spesso, le spalle delle donne. La storia di una violenza e di un disamore. E, forse, di una rinascita.
Lo spettacolo si inserisce in un progetto di più ampio respiro. Oltre alla drammaturgia – scritta a quattro mani con il drammaturgo e regista Francesco Niccolini, l’autrice Alessandra Limetti ha pubblicato nel dicembre 2023, per la casa editrice Athesia, il libro “A perdere – Un gioco senza amore”, versione narrativa portata avanti parallelamente alla stesura drammaturgica, e da cui quest’ultima nasce. Per la ricerca si è avvalsa della consulenza scientifica del dott. Belletati, psicologo e psicoterapeuta, referente per il settore azzardo del centro Hands di Bolzano, che ha firmato la postfazione al volume, e della dott.ssa Clotilde Bellani, psicologa e psicoterapeuta.
di Alessandra Limetti e Francesco Niccolini
regia Francesco Niccolini
con Alessandra Limetti, Marta Marchi, Giovanna Rossi
luci Luca Predenz
produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Cristallo
in collaborazione con PASSO NORD, centro regionale residenze artistiche Trentino - Alto Adige/Südtirol
sostenuto dal MiC - Direzione Generale Spettacolo, Provincia Autonoma di Trento e Provincia Autonoma di Bolzano
durata: 100 minuti

Grinzato/Degasperi/Zeni (ITA)
Mothers Day Brunch
Brunch per la festa della mamma, con musica dal vivo, presso il Caffè Teatro
con: Grinzato - Degasperi - Zeni (ITA)
Ingresso libero

Donniele Graves (USA) Gospel Mass
Messa Gospel a Vipiteno con la straordinaria voce di DONNIELE GRAVES (USA) accompagngata da Raphael Wressing (AUT)
Un’esperienza unica di musica, fede e soul con la potente e carismatica voce di Donniele Graves, in arte Ms. Diva – vocalist, cantautrice e vocal coach americana dalla voce setosa e profonda.
“Singing is my salvation and music is my religion!”
Lasciati trasportare dalla sua energia, tra gospel, soul e vibrazioni che parlano al cuore.
Una messa diversa, intensa, da vivere con l’anima.
Ingresso libero

Raphael Wressnig & Soul Gift feat. Donniele Graves (USA)
Raphael Wressnig non è un semplice organista: è un virtuoso del leggendario Hammond B-3, che sfrutta appieno la potenza pirotecnica di questo strumento imponente. Con orgoglio, si fa portavoce di un sound che lui stesso definisce “soul & funk a forte presenza d’organo”, dove l’Hammond prende il posto del cantante, guida la melodia e si fonde con la batteria nella sezione ritmica. La sua musica nasce da una fervida immaginazione e mescola soul, funk, jazz e blues in modo coinvolgente. Questo stile unico gli ha valso attenzione internazionale e numerose candidature ai DownBeat Critics e Readers Polls come “Miglior organista dell’anno”.
Dal funk in stile New Orleans al soul e al rhythm & blues, il suono percussivo e grintoso dell’Hammond di Wressnig dà vita a una musica elettrizzante e dinamica. Il suo stile fonde tradizione e modernità: soul autentico e blues profondo si incontrano con un funk contemporaneo, offrendo un’esperienza d’ascolto originale. Con la sua band, Soul Gift, propone una visione fresca di generi classici, insieme a musicisti d’eccezione come il chitarrista Enrico Crivellaro, il batterista Eric Cisbani e spesso le voci potenti di Donniele Graves o Gisele Jackson.
Wressnig ha all’attivo circa 20 album, tra cui i live e dischi di spicco come Soul Gumbo, registrato a New Orleans con icone locali come Jon Cleary, George Porter Jr., Stanton Moore e Walter “Wolfman” Washington, e Chicken Burrito, realizzato con Alex Schultz e la leggenda del funk James Gadson.
Sul palco dei COLOR DAYS con la voce esplosiva di Donniele Graves, segue un assaggio dio cio che accadrá. Sicuramente da non perdere!

Sextet Quartet Diexie Band (ITA)
Sextet Quartet Dixie Band
La Sextet Quartet Dixie Band è un vivace ensemble composto da giovani musicisti trentini, uniti dalla passione comune per il jazz. Nato nel 1998, il gruppo ha rappresentato il nucleo originario da cui è poi sorta l’associazione FaRe Jazz. Il loro repertorio si ispira ai grandi classici del jazz degli anni ’20, attingendo ai brani più celebri del Dixieland e del New Orleans, riproposti con arrangiamenti ricercati e dal forte impatto scenico.
La band si esibisce nella formazione completa in concerto, ma grazie alla sua versatilità è in grado di adattarsi a performance itineranti, con organici che variano da 3 a 7 elementi. Oltre al jazz tradizionale americano, il repertorio si apre anche alla canzone italiana, con omaggi a G. D’Anzi, F. Buscaglione e G. Kramer. Non manca un programma natalizio, sempre in chiave dixieland, arricchito da simpatiche esibizioni in costume da Babbo Natale.
Nel corso degli anni, la Sextet Quartet Dixie Band ha calcato i palchi di importanti festival come il TanJazz di Tangeri (Marocco), il Garda Trentino Jazz Festival, il Valsugana Jazz Tour e numerose altre manifestazioni sia in Trentino che fuori regione.
Componenti:
David Andreatta – Clarinetto
Alessio Tasin – Tromba
Matteo Moser – Sax tenore
Demetrio Bonvecchio – Trombone
Lorenzo Tomaselli – Banjo
Marco Libardoni – Sax baritono
Thomas Samonati – Batteria

MARIANENGRABEN (sottotitolato in italiano)
La Fossa delle Marianne
Paula attraversa un profondo periodo di lutto dopo l‘annegamento del fratellino Tim nel mare di Trieste. Quando incon- tra il vecchio bisbetico Helmut, che vuole portare in Italia l‘urna della sua ex moglie, vede finalmente un barlume di speranza: tornare sulla spiaggia dove è morto suo fratello ...
Paula durchlebt eine tiefe Trauerphase, nachdem ihr kleiner Bruder Tim in Triest im Meer ertrunken ist. Als sie auf den alten Griesgram Helmut trifft, der die Urne seiner Ex-Frau nach Italien fahren will, sieht sie endlich wieder einen Hoffnungsschimmer ...
Closing Film BFFB 2025
LU/IT/AT 2024
Eileen Byrne
durata 86 minuti
tedesco con sottotitoli in italiano
mit/con: Luna Wedler, Edgar Selge, William Vonnemann

FOLLEMENTE
Quanto conosciamo davvero di noi stessi quando prendiamo una decisione? E se dentro di noi esistessero più versioni del nostro IO, ognuna con qualcosa da dire? FOLLEMENTE è una brillante commedia romantica che va oltre le apparenze, immergendosi nella mente dei due protagonisti, Piero e Lara, svelando i loro pensieri più nascosti e le battaglie interiori che tutti affrontiamo.
“Paolo Genovese dirige un film ancora una volta dichiaratamente da grande pubblico.” (MyMovies)
IT 2025
Paolo Genovese
durata 97 minuti
con: Claudio Santamaria, Vittoria Puccini, Marco Giallini, Rocco Papaleo

PERSONALE
Il film è incentrato sul housekeeping team di un grande albergo delle Dolomiti altoatesine - lavoratori migranti che dal ventre dell‘albergo fanno funzionare la macchina turistica. Il flm inverte lo sguardo e guarda con i lavoratori nel backstage della narrazione turistica.
IT/AT 2024
Carmen Trocker
durata 93 minuti
Dokumentarfilm/documentario
italiano con/mit D

ANORA
Anora, giovane sex worker di Brooklyn, vede la chance di far svoltare la propria vita come una principessa delle fiabe quando incontra e sposa impulsivamente il figlio di un oligarca. Una volta che la notizia raggiunge la Russia, però, l’idillio viene minacciato dai ricchi genitori del neo-sposo, che partono immantinente alla volta di New York per ottenere l’annullamento del matrimonio.
Film vincitore di 5 premi Oscar 2025 (Miglior film, Miglior regia, Miglior attrice protagonista per Mikey Madison e Miglior sceneggiatura originale)
US 2024
Sean Baker
durata 140 minuti
con: Mikey Madison, Mark Eydelshteyn, Yuriy Borisov

THE BRUTALIST
THE BRUTALIST racconta la storia dell’architetto ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947. Costretto dapprima a lavorare duramente e vivere in povertà, ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita.
Girato in 70mm per 215 minuti di durata (con un intervallo di un quarto d’ora), THE BRUTALIST è un’opera- monstre per proporzioni e ambizioni, che ha richiesto dieci anni di lavorazione prima di essere portata a termine dal suo autore, Brady Corbet (Vox Lux)
Brady Corbet
GB 2024
durata: 215 minuti
con: Adrien Brody, Felicity Jones, Guy Pearce, Joe Alwyn, Raffey Cassidy

A COMPLETE UNKNOWN
All’inizio degli anni ‘60, il giovanissimo Bob Dylan comincia a farsi un nome nell’influente scena musicale newyorkese del periodo. La sua carriera ha un’ascesa fulmi- nea: le sue canzoni e la sua mistica diventano un punto di riferimento e una sensazione a livello mondiale. Un periodo esaltante, culminato in una rivoluzionaria esibizione (con strumenti elettrici) al Newport Folk Festival nel 1965.
In collaborazione con il Museo Civico e Museo Multscher nell’ambito del progetto “Mitmischen! Ma come?” in ricorrenza del 500° anniversario delle guerre contadine.
James Mangold
US 2025
durata 141 minuti
con: Timothée Chalamet, Edward Norton, Elle Fanning, Monica Barbaro

L’ABBAGLIO
1860. Giuseppe Garibaldi inizia da Quarto l’avventura dei Mille circondato dal suo fedele gruppo di ufficiali, tra i quali si nota un profilo nuovo, quello del colonnello palermitano Vincenzo Giordano Orsini. Sbarcati in Sicilia, a Marsala, Garibaldi affida una manovra diversiva al colonnello Orsini, che mette in piedi una colonna di feriti con uno sparuto gruppetto di militi, cui viene affidato il delicatissimo compito di far credere a Jean-Luc Von Mechel, comandante svizzero dell’esercito regio, che Garibaldi stia battendo in ritirata all’interno dell’isola.
Roberto Andò
IT 2024
durata 131 minuti
con: Toni Servillo, Salvatore Ficarra, Valentino Picone

EMILIA PÉREZ
Rita è un avvocato al servizio di un grande studio, più interessato a scagionare i criminali che a consegnarli alla giustizia. Un giorno riceve un’offerta del tutto inaspettata: aiutare un potente boss del cartello messicano della droga a ritirarsi dai suoi loschi affari e sparire per sempre. L’uomo ha in mente di attuare il progetto su cui lavora da anni...
Quattro Golden Globes: Miglior film, Miglior film in lingua straniera, Miglior attrice non protagonista, Miglior canzone originale “El mal”
Jacques Audiard
FR/US/MX 2024
durata 133 minuti
con: Zoe Saldana, Karla Sofia Gascòn, Selenza Gomez

SISSI L’IMPERATRICE
Sissi l’Imperatrice è il racconto dell’inquieta e tormentata vita dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria. Il testo si snoda in vari quadri, ognuno dei quali prende in esame alcuni aspetti del carattere e del pensiero dell’Imperatrice: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte. Il ritratto generale che man mano si compone mette in luce una donna tanto anticonformista quanto profondamente frustrata dalla rigidità e spietatezza della Corte Viennese, ma anche la grande poesia e la voglia di libertà di una creatura che si riteneva eternamente “chiusa in gabbia”. Anoressica, in eterno lutto per le morti assurde di due dei suoi figli, sviluppa una sensibilità dolente e rabbiosa al tempo stesso, ma tutt’altro che astratta, rivolta infatti anche verso le più delicate questioni sociali: dalle sofferenze delle minoranze etniche, ai soprusi subiti dal proletariato.
Antimperialista e disgustata dalle atrocità delle guerre che divampano intorno a lei, Sissi si dedica maniacalmente alla cura del suo corpo, una barriera contro il senso di morte che aleggia intorno a lei. Profeta dell’imminente crollo dell’Impero Asburgico, Sissi ci mostra quel mondo come paradigma del nostro mondo, Imperatrice suo malgrado, ma donna irripetibile, la cui sensibilità ferita parla a tutti noi, alle nostre ferite.
scritto e diretto da Roberto Cavosi
con Federica Luna Vincenti
e con (in o.a) Ira Nohemi Fronten, Claudia A. Marsicano, Miana Merisi, Milutin Dapcevic
costumi Paola Marchesin
light designer Gerardo Buzzanca
musiche Oragravity
produzione Goldenart Production, Teatro Stabile di Bolzano e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
durata: 80 minuti

CONCLAVE
CONCLAVE ci porta nel cuore di uno degli eventi più misteriosi e segreti del mondo: l’elezione di un nuovo Papa. Dopo la morte improv- visa dell’amato e compianto Papa, il Cardinale Lawrence (Ralph Fiennes) è incaricato di dirigere questo delicato processo. Una volta che i leader più potenti della Chiesa Cattolica si riuniscono e si chiudono nelle segrete sale del Vaticano, Lawrence si ritrova intrappolato in una rete di intrighi, tradimenti e giochi di potere. Un oscuro segreto viene alla luce, minacciando di scuotere le fondamenta stesse della Chiesa.
Edward Berger
US/GB 2024
durata: 121 minuti
con: Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow

VICINI DI CASA
Una commedia, libera e provocatoria, che indaga con divertita leggerezza inibizioni e ipocrisie del nostro tempo. Amanda Sandrelli e Gigio Alberti, due fra gli interpreti più versatili e sensibili del panorama italiano sono i protagonisti di Vicini di casa, adattamento della pièce Los vecinos de arriba di Cesc Gay. Ad affiancarli in scena, due attori di grande talento come Alessandra Acciai e Alberto Giusta. Un quartetto affiatato e irresistibile, che invita lo spettatore a riflettere su pregiudizi e tabù.
Anna e Giulio stanno insieme da molti anni. Hanno un lavoro, una bambina, qualche interesse e molte frustrazioni. Lui avrebbe voluto fare il musicista ma si è dovuto accontentare dell’insegnamento. Lei avrebbe voluto un altro figlio ma ha dovuto accettare la resistenza di lui e cerca conforto nei manuali di auto aiuto.
Una coppia come tante, al confine fra amore e abitudine, in equilibrio precario. Ma pur sempre in equilibrio. A scardinare questa apparente stabilità ci pensano Laura e Toni, i vicini di casa, che irrompono nel loro appartamento e nella loro vita. Anna e Giulio sanno poche cose sul loro conto: sono stati cortesi durante i lavori di ristrutturazione, aprono educatamente la porta dell’ascensore per farli passare e…fanno di continuo l’amore, rumorosamente! Giulio li considera incivili, Anna ha il coraggio di ammettere che, in fondo, invidia la loro vivace vita erotica.
Così, fra un bicchiere di vino e una fetta di Pata Negra, le due coppie si confrontano, sempre meno timidamente, sul terreno scivolosissimo della sessualità. Laura e Toni si rivelano molto più spregiudicati del previsto; Anna e Giulio finiscono per confessare fantasie, vizi e segreti che non avevano mai avuto il coraggio di condividere.
dalla commedia Sentimental di Cesc Gay
traduzione e adattamento Pino Tierno
con Amanda Sandrelli, Gigio Alberti, Alessandra Acciai, Alberto Giusta
regia Antonio Zavatteri
scene Roberto Crea
costumi Francesca Marsella
luci Aldo Mantovani
produzione CMC/Nidodiragno, Cardellino srl, Teatro Stabile di Verona in collaborazione con Festival Teatrale i Borgio Verezzi
durata: 70 minuti

A COMPLETE UNKNOWN
All’inizio degli anni ‘60, il giovanissimo Bob Dylan comincia a farsi un nome nell’influente scena musicale newyorkese del periodo. La sua carriera ha un’ascesa fulmi- nea: le sue canzoni e la sua mistica diventano un punto di riferimento e una sensazione a livello mondiale. Un periodo esaltante, culminato in una rivoluzionaria esibizione (con strumenti elettrici) al Newport Folk Festival nel 1965.
In collaborazione con il Museo Civico e Museo Multscher nell’ambito del progetto “Mitmischen! Ma come?” in ricorrenza del 500° anniversario delle guerre contadine.
James Mangold
US 2025
durata 141 minuti
con: Timothée Chalamet, Edward Norton, Elle Fanning, Monica Barbaro

GIURATO NUMERO 2
Justin Kemp, onesto padre di famiglia, viene scelto per prestare servizio come giurato in un importante processo per omicidio. Durante il dibattimento, Kemp si trova costretto ad affrontare un serio dilemma morale; il grimaldello che potrebbe influenzare il verdetto dell’intera giuria e, potenzialmente, condannare o scagionare la persona sul banco degli imputati.
autore Clint Eastwood
US 2024
durata 114 minuti
con: Zoey Deutch, Nicholas Hoult, J.K. Simmons, Toni Collette, Kiefer Sutherland

BERLINGUER - LA GRANDE AMBIZIONE
Il racconto della vita privata e pubblica di Enrico Berlinguer, dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso della Festa Nazionale dell’Unità di Genova del 1978.
Un pezzo di storia pubblica e privata per raccontare la biografia di un leader e la nostalgia per una politica: Andrea Segre sfida l’agiografia e abbraccia l’umanesimo, rifiuta la retorica e regala emozioni. Con un meraviglioso Elio Germano.
Film d’apertura della XIX Festa del Cinema di Roma.
autore Andrea Segre
IT 2024
durata 123 minuti
con: Elio Germano, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Elena Radonicich

L'EMPIREO
«Amo l’epica, amo la coralità, amo la sfumatura tragicomica: L’Empireo è tutto questo insieme. E non basta: racconta una storia avvincente. È un testo contemporaneo che osa essere ambientato nel ‘700, precisamente nel marzo del 1759. Un testo contemporaneo, in costume? Non ci credo!»
Serena Sinigaglia porta in scena L’Empireo, il testo più recente della drammaturga britannica Lucy Kirkwood, vincitrice nel 2014 del Laurence Olivier Award, il massimo riconoscimento del teatro inglese, le cui opere sono ospitate e prodotte dal National Theatre e dal Royal Court Theatre di Londra. Tradotto da Monica Capuani e Francesco Bianchi, L’Empireo (The Welkin) è presentato per la prima volta in Italia. «L’Empireo è un testo estremamente monumentale e ambizioso: ambientato a metà del Settecento nell’Inghilterra rurale, racconta la storia di una giuria di dodici donne convocate da un giudice che non può giustiziare per omicidio una ragazza perché si dichiara incinta» scrive Capuani, giornalista e traduttrice, punto di riferimento per la letteratura teatrale inglese e francese «La giuria femminile dovrà decretare la verità o meno di questa affermazione, e avrà in questo modo su di lei potere di vita o di morte. Da questo microcosmo femminile, emergono le questioni fondamentali e intramontabili della vita delle donne di qualsiasi epoca. Primo tra tutti, il trattamento iniquo che la legge scritta dagli uomini esercita ancora oggi sulle donne e sul loro corpo»”.
Prosegue Sinigaglia «L’Empireo è il primo testo teatrale in cui miimbatto che affronta le tematiche di genere e lo fa senza concedere nulla alla retorica e alla banalità. È secco, ruvido, vero, al pari della realtà. E poi dà spazio alle attrici, 19 personaggi di cui 17 femminili. Una bella inversione di tendenza rispetto alla media dei personaggi pensati e scritti per le donne».
tratto da The Welkin di Lucy Kirkwood
traduzione Monica Capuani e Francesco Bianchi
con Alvise Camozzi, Matilde Facheris, Valeria Perdonò, Maria Pilar Pérez Aspa, Arianna Scommegna, Chiara Stoppa, Anahì Traversi, Virginia Zini, Sandra Zoccolan e 5 attrici in corso di definizione
regia Serena Sinigaglia
produzione Teatro Carcano, Teatro Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Bolzano, LAC - Lugano Arte Cultura, Teatro Bellini di Napoli
durata: 90 minuti

THE GREAT PAS DE DEUX
I passi a due più famosi tratti dal grande repertorio, rivivono in The Great Pas de Deux, spettacolo portato in scena dal Balletto di Siena. Da Don Chisciotte a La Bella Addormentata, da Lo Schiaccianoci a Il Corsaro, da Diana e Atteone a Esmeralda a Giselle: momenti di danza intensi e indimenticabili si susseguono in uno spettacolo che incanta il pubblico di ogni generazione.
Il Balletto di Siena è una realtà artistica dinamica, attiva dal 2011 a livello internazionale, con spettacoli che affiancano accuratezza tecnica e uno stile di movimento carico di eleganza e passione. Grazie alle forti basi tecniche e interpretative dei suoi danzatori, il Balletto di Siena porta in scena ed alterna, senza soluzione di continuità, produzioni classiche e nuovi spettacoli dal linguaggio prettamente contemporaneo. Grazie alla collaborazione con coreografi di talento, e alla ricerca drammaturgica e coreografica del Maestro Marco Batti, negli anni è riuscito a creare la sua cifra stilistica ben riconoscibile, apprezzata dal pubblico di tutto il mondo.
riallestimento coreografico Marco Batti
musica P. I. Čajkovskij, A. Adam, D.Auber, L. Minkus, R. Drigo, C. Pugni
costumi Jasha Atelier
light design Michele Forni
produzione Balletto di Siena
durata: 90 minuti - in due atti