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Le serve

  • Teatro comunale dei Vipiteno 1 Piazza Johann Wolfgang von Goethe Vipiteno, Trentino-Alto Adige, 39049 Italy (mappa)

con Eva Robin's, Beatrice Vecchione, Matilde Vigna

Capolavoro di Jean Genet, liberamente basato su un evento di cronaca che scosse l'opinione pubblica in Francia negli anni Trenta, "Le serve" rappresenta un impeccabile esempio di teatro all'interno del teatro, che smaschera l'ipocrisia della scena. È un notevole esempio di continua inversione tra realtà e apparenza, tra immaginazione e concretezza, come descritto da Jean-Paul Sartre.

Il racconto creato da Genet narra delle vicende di due domestiche che coltivano contemporaneamente sentimenti di amore e odio nei confronti della loro padrona, Madame. Le serve denunciano l'amante di Madame attraverso lettere anonime. Quando apprendono che l'amante sarà rilasciato per mancanza di prove e che la loro tradizione verrà scoperta, cercano di assassinare Madame. L'attentato fallisce e in seguito tentano di uccidersi a vicenda.

Genet presenta le due sorelle, Solange e Clare, nelle loro attività quotidiane, nelle oscillazioni tra finzione e realtà, tra giochi di delirio e delirio autentico. A turno, le due cameriere interpretano il ruolo di Madame, esprimendo così il loro desiderio di essere "La Signora". Inoltre, ciascuna delle due interpreta a turno il ruolo dell'altra domestica, passando gradualmente dall'ammirazione al servilismo, dagli insulti alla violenza. La ribellione delle serve contro la padrona, come spiega la regista Veronica Cruciani, che cura anche l'adattamento insieme alla traduzione di Monica Capuani, non rappresenta un gesto sociale né un'azione rivoluzionaria, bensì un rituale. Questo rituale incarna la frustrazione, poiché l'atto di uccidere l'oggetto amato e invidiato non può essere compiuto nella realtà quotidiana, quindi viene ripetuto all'infinito come un gioco.

Tuttavia, questo gioco non raggiunge mai il suo culmine, poiché la rappresentazione messa in atto dalle due sorelle è costantemente interrotta dall'arrivo di Madame. Secondo Sartre, questo insuccesso è intrinseco inconsciamente nel rituale stesso che le serve stanno eseguendo. Il tempo sprecato nelle fasi preliminari non condurrà alla realizzazione del rituale. In effetti, questo rituale diventa un atto assurdo, rappresentando il desiderio di compiere un'azione che non potrà mai colmare il divario tra sogno e realtà. Si tratta di una ripetizione magica fallimentare, uno specchio distorto del mondo dei padroni, che le serve adorano, imitano e disprezzano.

Il ruolo di Madame è interpretato da Eva Robin's, una figura pop iconica nel mondo transgender con un originale percorso teatrale (ha recitato, tra gli altri, in opere di Cocteau e Beckett ed è stata candidata all'Ubu per "Tutto su mia madre"). Le parti delle serve sono affidate a due giovani attrici formate presso la Scuola dello Stabile di Torino: Beatrice Vecchione, che ha già lavorato con registi come Malosti, Martone e Muscato, e Matilde Vigna, vincitrice del Premio Ubu come Migliore Attrice Under 35 e finalista nel 2022 per il Miglior Nuovo Testo Italiano.

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